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Una mattina del marzo 1893 l’Imperatrice Elisabetta D’Austria, la Principessa Sissi, sbarca a Genova e fa una lunga passeggiata in città: percorre la nuove strade di Circonvallazione a Monte fino alla attuale Piazza Manin e giù per via Montaldo. Cosa cerca a Genova la principessa d’Austria? La fama del Cimitero Monumentale di Staglieno è così vasta che già fino da allora varca i confini della nazione fino ad arrivare alla Principessa che cercava, forse, l’ispirazione per un monumento funebre per  figlio Rodolfo morto suicida insieme alla giovane amante 4 anni prima.

Oggi l’aspetto del Cimitero di Staglieno è molto diverso da come apparve all’Imperatrice d’Austria: il bianco splendore dei marmi è coperto da una spessa patina di polvere e molte gallerie avrebbero bisogno di restauri urgenti ma il fascino di questo luogo è se possibile ancora maggiore;  la vegetazione che si è sviluppata, rigogliosa  nel corso degli anni  ha creato un vero e proprio parco naturale che fa da contraltare alla immobilità dei monumenti , rappresentando perfettamente , contrapposizione, equilibrio e perfino armonia tra la vita e la morte.

Il Cimitero di Staglieno si raggiunge comodamente con i bus: da Piazza de Ferrari con il n° 14 che passa anche dalla Stazione Brignole; dalla Stazione Principe con il n°34 che passa anche da Piazza Corvetto- dal Porto Antico e Caricamento con il n° 13 o con il n° 12 – per il ritorno il mezzo più comodo è il n° 34 che parte, come Capolinea dal Piazzale davanti al cimitero. All’interno del Cimitero c’è un servizio di autobus dell’AMT; i bus partono ogni 35 minuti dalla fermata all’interno del cimitero stesso, è utile utilizzare il bus per raggiungere la zona del boschetto irregolare.

Il cimitero di Staglieno è un vero e proprio museo all’aperto; una grandissima collezione di marmi che percorre 160 anni d’arte.

Anche se oggi il bianco dei marmi è coperto di polvere e ragnatele, anche se alcuni tratti della gallerie manifestano cedimenti, il fascino del luogo rimane intatto e anzi accresciuto

Passare alcune ore, in una bella giornata di sole, passeggiando sotto le cupe gallerie o perdersi tra le tombe nel bosco o aggirarsi nel cimitero dei Garibaldini o dell’ordinatissimo Cimitero di Guerra Inglese è  un’esperienza molto particolare.

Può essere utile farsi condurre da una brava Guida Ufficiale  ma è possibile utilizzare il materiale che offrono gratuitamente all’ingresso del cimitero.

Il cimitero venne realizzato dagli architetti comunali Carlo Barabino e alla sua morte, dal suo allievo Giovanni Resasco. Il cimitero accolse la prima sepoltura nel 1851.

Lo spazio centrale è dominato dal Pantheon eretto sopra una bella scalinata; al centro del grande spazio quadrangolare c’è l’imponente Statua di Santa Fede dell’artista Varni, collocata nel 1875.

Al primo nucleo centrale, con il passare degli anni si aggiunsero altre sezioni e altri spazi: il Boschetto Irregolare con le tombe inserite in una fitta vegetazione, monumenti funebri e imponenti cappelle gotiche, liberty o neoclassiche, la sezione protestante, il reparto degli Ebrei, quello dei Musulmani, dei Greco Ortodossi, il cimitero degli Inglesi, il  Porticato Montino e il Porticato di Sant’Antonino.

Oltre alla Principessa D’Austria il cimitero fu visitato da molti altri personaggi, tra cui Nietzsche, Mark Twain, Hemingway e Oscar Wilde che si dice venne a visitare la tomba della moglie Mary Costance Lloyd, in compagnia del suo amante. Molte sono le tombe di illustri, personaggi. Tra questi Giuseppe Mazzini e Nino Bixio; l’attore Gilberto Govi e Fabrizio de Andrè e moltissimi altri.

 

L’EVOLUZIONE STILISTICA           LE OPERE PIU’ SIGNIFICATIVE           I PERSONAGGI FAMOSI

 

E’molto difficile proporre una visita completa del Cimitero Monumentale; se la visita si svolge nei fine settimana l’ingresso principale è aperto e si accede direttamente allo spazio centrale dominato dalla Statua di Santa Fede; gli altri giorni si entra dall’entrata laterale di ponente e da qui si accede comunque in breve tempo alla zona centrale da dove conviene partire per la visita.

Per una visita parziale si devono calcolare almeno due/ tre ore, tenendo conto che gli orari d’apertura sono dalle 7,30 alle 17,00